Rientro dei cervelli in Italia: agevolazioni fiscali per i giovani talenti.

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        La legge 238/2010 prevede agevolazioni fiscali, fino al 31 dicembre 2013, per i giovani talenti emigrati all’estero che rientrano in Italia e per i cittadini europei che vogliano trasferire la loro attività lavorativa nel nostro Paese.

    Il beneficio consiste nella riduzione della base imponibile ai fini Irpef dell’80% per le donne e del 70% per gli uomini e per poterne usufruire, coloro che hanno un rapporto di lavoro dipendente devono farne richiesta al proprio datore di lavoro, entro tre mesi dalla data di assunzione.

    I destinatari degli sconti fiscali sono: cittadini dell’Unione europea, nati dopo il 1° gennaio 1969 che hanno risieduto continuativamente per almeno 24 mesi in Italia, abbiano un diploma di laurea e abbiano esercitato senza interruzione, negli ultimi 2 anni, attività di lavoro dipendente, autonomo o d’impresa fuori dal proprio Paese d’origine e dall’Italia o, nello stesso periodo, abbiano studiato ininterrottamente all’estero conseguendo una laurea o un titolo post lauream, che siano stati assunti, o abbiano avviato un’attività di lavoro autonomo o d’impresa, in Italia ed entro tre mesi vi abbiano trasferito il proprio domicilio e la residenza.

    Il lavoratore dipendente, nel presentare la domanda al proprio datore di lavoro, deve fornire, oltre ai dati anagrafici, allo Stato dell’Unione europea del quale è cittadino e al codice fiscale, anche il certificato di residenza, la data di prima assunzione in Italia dal rientro, dimostrare il possesso dei requisiti previsti dal decreto del Mef, di non rientrare nel novero degli esclusi e di non beneficiare di altre agevolazioni fiscali.

    Il mese successivo al ricevimento della richiesta da parte dei dipendenti, i datori di lavoro operano la riduzione al 20% della quota imponibile delle lavoratrici e al 30% di quella dei lavoratori.

    Chi intraprende un’attività di lavoro autonomo o d’impresa avrà le stesse agevolazioni, e la riduzione della base imponibile ai fini Irpef andrà fatta valere in Unico.

    La legge prevede che chi usufruisce delle agevolazioni deve restare in Italia per almeno 5 anni. In caso di trasferimento prima che sia trascorso un quinquennio, il contribuente dovrà restituire le imposte non pagate in applicazione del regime di favore, con l’aggiunta di sanzioni e interessi. (Ilaria Laudisa)

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