Mobbing? Sempre più difficile dimostrarlo e documentarlo!

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La Cassazione, astrattamente, chiede la dimostrazione del nesso causa-effetto per contestare il licenziamento per mobbing. Nella sentenza n. 20230 del 15 settembre 2014, gli Ermellini hanno confermato la sentenza d’appello che rigettava il ricorso del “mobbizzato” proprio perché l’atto introduttivo del giudizio mancava di allegazione specifica che provasse la relazione causale fra licenziamento e condotte vessatorie. Il mobbing è sicuramente difficile da dimostrare e, seppur sempre grave per chi lo subisce, riceve da questa sentenza ulteriori teorici chiarimenti. Innanzitutto è sempre necessario provare le circostanze e gli elementi costitutivi del mobbing, così come va dimostrato il nesso di causalità tra le azioni vessatorie e la lesione alla salute o alla dignità personale (in questo caso, il licenziamento). (Redazione MGMI)