Gli over 45, in azienda, vengono valutati meno dei colleghi più giovani.
Secondo uno studio dell’Università Bocconi, gli over 45, nelle aziende, vengono valutati meno dei loro colleghi più giovani e fanno meno scatti di carriera.
La ricerca mette in luce come, nelle aziende, i lavoratori più anziani siano penalizzati in termini di valutazione della performance individuale.
Un funzionario intorno ai trent’anni riceve mediamente una valutazione del 14% superiore rispetto a un ultracinquantenne.
Poiché la popolazione in età lavorativa è destinata a diminuire di almeno dieci punti percentuali nei prossimi cinquant’anni, e gli anziani saranno una volta e mezza quelli attuali, anche a causa della scarsa natalità e delle politiche sociali tese a prolungare l’età lavorativa, ci sarà una concentrazione dei lavoratori nelle fasce di età superiori.
C’è bisogno, quindi, che le imprese rivedano il modello di carriera attuale, personalizzando, in futuro, i percorsi di carriera, non focalizzandoli solo su alcuni target privilegiati, come accade oggi per i talenti tra i più giovani. Le politiche aziendali che favoriscono solo i più giovani, infatti, rischiano di alienare una porzione crescente della popolazione aziendale e di compromettere la performance dell’azienda stessa. (Redazione Mgm)