Agenti immobiliari: se lavorano per un'impresa di mediazione, pagano i contributi?

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    Gli agenti immobiliari chiedono al ministero del lavoro se, nel caso in cui lavorino per conto di un’impresa di mediazione, debbano o meno pagare i contributi all’ente di previdenza ed essere contrattualizzati.

    L’ente di previdenza continua a ritenere che questi rapporti di lavoro rientrino nell’obbligo di versamento dei contributi, ma le associazioni sono divise. Da un lato, ci sono Fimaa e Anama che riconoscono l’obbligo solo nel caso il collaboratore non sia un agente immobiliare abilitato, dall’altro Fiaip ritiene sia una vessazione aggiuntiva in entrambi i casi.

    Il protocollo d’intesa firmato da Fimaa Anama unitamente alla Fondazione Enasarco mira sostanzialmente a promuovere un accordo tra le parti al fine di regolamentare i rapporti di collaborazione tra le imprese di mediazione e i collaboratori non abilitati.

    Ma Fiaip è contraria perché l’inquadramento dei collaboratori non abilitati finisce per assimilarli agli agenti immobiliari, e rischia di legittimare l’esercizio abusivo della professione di mediazione.

    Fiaip ribadisce che la figura del mediatore non deve essere assolutamente confusa o assimilata ad altre categorie. L’eventuale inquadramento vesserebbe a livello economico un settore già in crisi. (Redazione Mgm)

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