Le professioni più richieste e l’offerta formativa regionale

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Secondo il recente rapporto ‘Università e lavoro: orientarsi con la statistica’ condotto dall’Istat, le facoltà universitarie dopo le quali è più facile trovare lavoro sono ingegneria, architettura ed economia, a discapito delle facoltà di studi umanistici. A tre anni dalla laurea lavora, infatti, il 91% degli ingegneri.

Una percentuale che supera di molto coloro che hanno svolto studi umanistici. Chi, infatti, sceglie la facoltà di lettere, ad esempio, incontrerà condizioni tendenzialmente più difficili rispetto a chi ha scelto un percorso di studi e lavorativo tecnico/scientifico.
In generale, comunque, questi dati dimostrano come il tasso di disoccupazione post-laurea sia inferiore alla disoccupazione post diploma (del 12,9% rispetto al 18,8%). Quindi, nonostante spesso si pensi che oggi la laurea non serva molto, è più facile per i laureati trovare lavoro, piuttosto che per i diplomati. Negli anni successivi al diploma e alla laurea, infatti, la disoccupazione è maggiore per quanto riguarda i diplomati, perciò continuare a studiare sembra convenire. Il rapporto dell’Istat sfata anche un altro mito. Normalmente, nell’opinione comune, si continua a considerare la laurea cinquennale come la vera laurea, mentre il mercato del lavoro smentisce questa convinzione. Particolarmente ricercate sono, infatti, le lauree triennali perlopiù quelle indirizzate alle professioni sanitarie, che raggiungono livelli di occupazione molto alti (il 96,4% in media, che arriva al 98,4% tra infermieri e ostetriche), seguono le lauree triennali del gruppo economico, che hanno un tasso di occupazione del 76,4% e quelle del gruppo politico/sociale che arrivano al 73,7%.
In generale, quindi, conta molto la scelta di studi intrapresa. I corsi lunghi che favoriscono un inserimento lavorativo più rapido sono le lauree del gruppo ingegneristico: l'88,5% dei laureati in ingegneria meccanica, a tre anni dalla laurea ha un'occupazione continuativa, seguiti da chi ha scelto ingegneria delle telecomunicazioni (88,2%) e ingegneria chimica (85%). Sono buone anche le prospettive occupazionali per chi studia farmacia (81,7%), economia aziendale (76,6%), odontoiatria e protesi dentaria (75,3%). 

I laureati dell’area medica svolgono un lavoro continuativo solo nel 24% dei casi (ma su questo dato incide l'impegno nelle scuole di specializzazione) e la percentuale dei laureati del gruppo giuridico (probabilmente perché impegnati nell'attività di praticantato post-laurea) si attesta al 38%, al 46% per educazione fisica, al 47% per geo-biologia e al 49% per il gruppo letterario.

I corsi di laurea breve che invece consentono un inserimento lavorativo più facile riguardano le professioni infermieristiche e ostetriche - dove il 72,3% dei laureati ha un'occupazione continuativa cominciata dopo la laurea - seguite da scienze e tecnologie farmaceutiche (al 67,3%) e dalle scienze e tecnologie informatiche (66,6%).
Entrando più nello specifico, le figure ad elevata competenza che negli ultimi tre anni hanno registrato i più significativi incrementi in termini assoluti sono le professioni tecnico-specialistiche impegnate nell’amministrazione, nel controllo di gestione e nella finanza, come controller e contabili.
Insieme alle figure in qualche modo collegate alle strategie di riposizionamento competitivo del nostro apparato produttivo e quelle che perseguono maggiori margini di efficienza dei processi produttivi e gestionali come disegnatori cad-cam, progettisti meccanici, programmatori e analisti programmatori informatici.
E poi ci sono infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e le professioni legate alla cultura, allo spettacolo e allo sport per cui sono previste, dalle imprese private, circa 5mila assunzioni.
In Calabria esistono 4 Atenei: l’“Università della Calabria” con sede a Rende (Cs), l’Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro, l’Università degli Studi "Mediterranea" e l’Università per Stranieri "Dante Alighieri" entrambe a REGGIO Calabria. L’offerta formativa degli Atenei calabresi è molto varia e include ben 15 facoltà diverse all’interno delle quali sono attivati numerosi corsi di laurea differenti.
L’offerta didattica dell’Università della Calabria comprende 6 facoltà. A Cosenza è possibile iscriversi alla Facoltà di Economia, di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della
Salute, di Ingegneria, di Lettere e Filosofia, di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e di Scienze Politiche. Tutte queste facoltà hanno al loro interno tanti corsi di laurea differenti che riguardano le varie aree e settori di ricerca delle divesre strutture. L’Università della Calabria inoltre offre alcuni corsi interfacoltà, gestiti cioè dalla collaborazione di dipartimentimenti di facoltà diverse: Corso di Laurea in Scienze Geo-Topo-Cartografiche, Estimative, Territoriali ed Edilizie; Corso di Laurea in Scienze Turistiche; Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria.
All’Università "Magna Graecia" di Catanzaro, invece è possibile studiare Medicina e Chirurgia, Farmacia e Giurisprudenza. Anche questo Ateneo dispone di numerosi corsi di laurea specifici e di corsi interateneo e interfacoltà. Per ciò che riguarda i corsi interateneo, la Magna Graecia ha nell’offerta formativa le lauree in: Economia Aziendale, Ingegneria Informatica e Biomedica, Medicina Veterinaria, Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali, Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali, Scienze Motorie. E’ presente inoltre il corso interfacoltà in Scienze del Servizio Sociale.
L’Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria ha nella sua offerta didattica la Facoltà di Agraria, di Architettura, di Giurisprudenza e di Ingegneria. Anche in questo Ateneo sono numerosi i corsi di laurea che compongono l’offerta delle varie facoltà. Da segnalare il corso di laurea in Scienze Econimiche attivato presso la facoltà di Giurisprudenza.
Infine, sempre a Reggio Calabria, l’Università per Stranieri Dante Alighieri da poco istituzionalizzata, ospita la Facoltà di Scienze della Formazione d'Area Mediterranea.
Ognuno di questi Atenei ha poi la propria offerta in merito alle lauree specialistiche. E’consigliabile, comunque, prima di iscriversi all’Università, verificare anche il tipo di laurea specialistica presente nella didattica da avviare successivamente alla laurea breve, anche se ancora non si è certi di volere proseguire gli studi dopo i primi tre anni.