La riforma del lavoro revisiona i criteri sulle assunzioni dei disabili.

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    In seguito alle modifiche del computo della base occupazionale per la determinazione delle quote di riserva, i datori di lavoro dovranno sanare le scoperture con nuove assunzioni di soggetti disabili.

    La l. 68/99 impone ai datori di lavoro pubblici e privati di assumere lavoratori disabili nella misura del 7% dei lavoratori occupati se si occupano più di 50 dipendenti, due lavoratori per un organico da 36 a 50 dipendenti e un lavoratore se si occupano da 15 a 35 dipendenti.

    Con le modifiche operate dalla l. 92/2012, aumenta la base occupazionale perché la nuova norma esclude dal computo solo i lavoratori assunti tramite collocamento obbligatorio, i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i contratti di inserimento, i lavoratori somministrati presso l’utilizzatore, i lavoratori assunti per attività all’estero, gli Lsu, i lavoratori a domicilio, i lavoratori emersi ex l. 383/2001.

    Sono inclusi, invece, nel computo, gli assunti con contratto a tempo determinato non superiore a 9 mesi. (G-Ilaria Laudisa)

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