Pensioni: per colmare il gap che ci impoverirà serve la previdenza complementare.

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Secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato, chi andrà in pensione tra dieci anni avrà il 66,6% dell'ultimo stipendio, chi andrà in pensione tra vent'anni, il 64,5%. 

Per colmare il gap previdenziale serve la previdenza complementare. Ma la redditività delle gestioni è solo uno degli elementi che incide sui rendimenti dei fondi.

Altro elemento importante è la durata: la permanenza nel fondo pensione genera un proporzionale aumento del montante previdenziale. Per questo si raccomanda ai giovani di iscriversi quanto prima, anche negli anni del precariato.

Un altro elemento, specifico dei lavoratori dipendenti, è il contributo del datore di lavoro. Il dipendente che si iscrive al fondo negoziale o si scrive col solo Tfr perde per sempre il versamento che contrattualmente il suo datore dovrebbe fargli presso il fondo.

I costi di gestione costituiscono il quarto elemento rilevante. Il lavoratore che fa una pensione fai da te investendo sul mercato mobiliare, si troverebbe davanti a costi e commissioni di molto superiori a quelli che deve affrontare quando investe attraverso i fondi previdenziali.

Un quinto elemento è dato dalla fiscalità agevolata e l’ultimo è la contribuzione volontaria. (G-Stella Ferres)