Il contratto di lavoro a domicilio

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Il lavoro a domicilio è una particolare tipologia di contratto di lavoro, nella quale la prestazione è resa al domicilio del lavoratore (ovvero in locali di cui questi abbia a qualsiasi titolo la disponibilità) utilizzando attrezzature fornite dal datore di lavoro.


Il lavoratore a domicilio resta a tutti gli effetti un lavoratore subordinato, sottoposto ai poteri di direzione, di controllo e disciplinari del datore di lavoro. L’unica differenza consiste nell’assenza di coordinamento spaziale e temporale con l’attività d’impresa.
Questo particolare rapporto di lavoro si basa su un libretto di controllo che deve essere firmato dal datore di lavoro e dal lavoratore, sia nel momento della consegna del lavoro da parte dell’imprenditore, sia nel momento della riconsegna del lavoro svolto. I datori di lavoro che assumono lavoratori a domicilio devono iscriversi ad un apposito registro dei committenti, tenuto dal Servizio I° - Dipartimento XI della Provincia di Roma (Ufficio coordinamento Centri per l’Impiego).
Il lavoratore a domicilio non può eseguire lavori per conto proprio o per conto terzi in concorrenza con il datore di lavoro purché quest'ultimo gli assicuri una quantità di lavoro sufficiente a procurargli un’occupazione continuativa esercitata all’interno di un orario a tempo pieno.
La retribuzione del lavoratore a domicilio è stabilita in base a tariffe di cottimo riportate nei contratti collettivi, o in mancanza di questi ultimi, stabilita da una commissione regionale composta da rappresentanti dei lavoratori e da rappresentanti degli imprenditori. A questi lavoratori spetta anche il rimborso di tutte le spese sostenute comprese quelle per l'uso dei macchinari, dei locali, dell’energia.