Danno da mobbing e relativo risarcimento per la lavoratrice che subisce discriminazioni.

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Il Tribunale di Bologna ha riconosciuto il danno da mobbing, col relativo risarcimento, al lavoratore licenziato dopo aver subito per più di un anno le condotte discriminatorie del datore di lavoro.

La dipendente, responsabile del servizio fiscale del sindacato, aveva affermato che a partire dal 2004, sino all’estinzione del rapporto di lavoro per “motivi disciplinari”, verificatasi nel 2005, aveva subito, da parte di superiori e colleghi, dei comportamenti diretti a isolarla ed estrometterla dal luogo di lavoro.

La modifica della password del computer della lavoratrice per bloccarne l’utilizzo, la disattivazione del cellulare, il cambio della serratura del suo ufficio e l’ordine, da parte dei vertici aziendali rivolto ai dipendenti, di disattendere le indicazioni della lavoratrice, costituiscono comportamenti vessatori.

E’ quanto decretato dai giudici nella sentenza n. 1068 del 15 dicembre 2011, con cui hanno riconosciuto il danno da mobbing e il risarcimento. (G-Nicole Elia)