La sistematica negligenza del lavoratore giustifica il licenziamento.

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Una dipendente di un’azienda operante nel campo del trasporto e custodia valori, veniva licenziata per giusta causa, per le sue condotte negligenti.

Il licenziamento era stato impugnato, ma i giudici rigettavano in entrambi i gradi di giudizio la domanda di reintegra proposta dalla donna.

La stessa promuoveva ricorso in Cassazione, lamentando l’omessa considerazione dell’esaurimento del potere disciplinare del datore di lavoro, che non avrebbe potuto procedere col licenziamento perché per gli stessi fatti era già stata irrogata un’altra sanzione.

Tuttavia, gli Ermellini hanno respinto il ricorso, confermando le valutazione realizzate dai giudici di merito, rilevando che il licenziamento costituisce un nuovo esercizio del potere disciplinare con riferimento a fatti diversi, per le particolari circostanze di tempo e luogo; non si basa sui fatti posti a base della precedente sospensione disciplinare, ma su altri addebiti (sentenza n. 21437 del 2011). (Veronica Notaro)