Per la crescita del prodotto interno lordo, è necessario che lavori un numero maggiore di persone, e che i redditi siano più alti. Mentre finora l’Italia è stata penalizzata dalla minor partecipazione al mercato del lavoro e da stipendi troppo bassi.
Nelle linee guida del nuovo governo, in ambito lavorativo si prevede una riduzione dei contributi previdenziali e Irpef, soprattutto per chi percepisce meno di 2.000 euro al mese, per aumentare il reddito delle fasce più povere.
Inoltre si vuole incentivare l’assunzione dei giovani e delle donne, defiscalizzando il costo del lavoro all’ingresso nel mercato e rafforzando i servizi, soprattutto gli asili nido. Per aumentare la partecipazione delle persone con più di 55 anni, infine, si vuole innalzare l’età pensionabile.
Accanto a questi interventi sono, però, necessari una lotta seria all’evasione fiscale, la vendita di beni dello stato e, se necessaria, una piccola patrimoniale strutturale. (G-Ilaria Laudisa)