Donne tra i 30 e i 50 anni di cittadinanza italiana. Questo l’identikit del lavoratore tipo con contratto a tempo determinato in Calabria, in scadenza nel 2009.

In base ai dati elaborati da Azienda Calabria Lavoro il 90% dei precari della nostra regione, nuovamente disoccupati a partire dal 2010, proviene dal BelPaese. Il restante 10% è ripartito tra diverse nazionalità. Al primo posto troviamo i rumeni, la cui presenza è dominante in tutte e cinque le provincie calabresi. Al secondo posto i bulgari nelle provincie di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, gli Albanesi nella provincia di Crotone, i bulgari e gli indiani nella provincia di Reggio Calabria.
Piccole, invece, le percentuali per ucraini, polacchi, marocchini, tunisini, russi, filippini, indiani, svizzeri, francesi e tedeschi.
Non c’è, inoltre, una provincia calabrese che si distingua rispetto alle altre per il maggior numero di contratti stipulati. Le cifre che emergono dal report sono proporzionali alla popolosità dei cinque territori presi in esame. Infatti Cosenza (con 46.694 contratti) è la provincia più grossa per numero di residenti, seguono Reggio (23.703), Catanzaro (19.333), Crotone (10.225) e Vibo (9.858).