No alle agevolazioni fiscali per le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza.

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La legge 449 del 1997 concedeva un credito d’imposta pari a 10 milioni di lire per il primo nuovo dipendente assunto da una piccola o media impresa, dal 1° ottobre 1997 al 31 dicembre 2000, e pari a 8 milioni di lire per ciascuno dei successivi assunti. I benefici non erano, però, concessi, se venivano accertate violazioni che prevedono sanzioni superiori ai 1.500 euro.

Nel caso di specie, a un imprenditore era stato negato il credito d’imposta per violazioni le cui sanzioni erano inferiori al tetto previsto. Per questo l’uomo ricorre in Cassazione, ma senza successo.

La Suprema Corte, con la sentenza n. 22860 del 03/11/2011, ha infatti precisato che le sanzioni irrogate all’imprenditore erano per violazioni della normativa sulla salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione alle quali la disposizione citata prevede la revoca delle agevolazioni indipendentemente dall’entità della sanzione.

Pertanto l’amministrazione finanziaria ha fatto bene a negare il credito d’imposta. A prescindere dall’entità della sanzione, se l’azienda viola le norme sulla sicurezza, perde il diritto a ogni beneficio. (G-Ilaria Laudisa)