Nel caso di specie, l’uomo licenziato dall’azienda della quale era dipendente, aveva portato a casa il capo in questione, dopo aver avvertito i propri superiori. Ciò, secondo i giudici con l’ermellino, non costituisce un impossessamento di beni aziendali che giustifica il recesso.
Per stabilire la sussistenza di una giusta causa di licenziamento, bisogna valutare la gravità dei fatti addebitati al lavoratore e la proporzionalità tra fatti e sanzione inflitta.
E’ necessario che, per mezzo di tali fatti, si siano negati gli elementi essenziali del rapporto di lavoro e in particolare di quello fiduciario, essendo, il licenziamento, la più grave delle sanzioni in ragione dei suoi effetti.
Nel caso esaminato non ricorrevano tali presupposti, pertanto il licenziamento è dichiarato illecito. (G-Stella Ferres)